E' proprio vero che non si finisce mai di imparare, anche dalla propria famiglia. E' stato a Pasqua che mia zia Renata (una delle mie zie preferite, lo ammetto) mi ha parlato di questi involtini buonissimi, che pare che per quel ramo della famiglia fossero un classico, peraltro apprezzatissimo, non so perché mai venuto al mio palato. Li ho provati, ed oltre ad essere buonissimi, ho apprezzato il fatto che fossero anche senza formaggio, cosa piuttosto strana per degli involtini così cremosi e gustosi. Inoltre, sono semplicissimi da preparare e, grazie alle patate cotte nella stessa padella, risolvono anche il problema del contorno! ;)

Questa ricetta ci è arrivata per mano di Andrea, figlio dell'autrice originale. L'ingrediente principale è il cavolo cappuccio della varietà viola, non comunissimo ma proprio per questo da scoprire, se già non lo conoscete. La signora Giovanna, dalle origini venete, usava cucinare questa zuppa per fornire al suo tris di uomini (i due figli e il marito) un piatto robusto per affrontare l'autunno o l'inverno con una bella dose di proteine, carboidrati e sali minerali. La nostra crema infatti è un concentrato di energie e principi nutritivi ed è priva di grassi animali. Non è velocissima da preparare ma il risultato, ne siamo certi, vi ripagherà dell'attesa. Ottima anche tiepida, abbinata con un rosso corposo, e se non siete intolleranti al glutine, accompagnata con del pane tostato a fette.

Lo spezzatino con patate è un classico apprezzatissimo della cucina internazionale. Normalmente, però, viene cotto nella salsa di pomodoro: si pensi al gulash ungherese, allo spezzatino di maiale o allo spezzatino "alla toscana" (visto che veniamo da lì!). Oggi ve lo proponiamo nella versione senza pomodoro, altrettanto e forse anche più buona, sicuramente più leggera.

Questa ricetta, inoltre, è anche senza glutine, senza frumento e senza latticini e si presta perfettamente ad essere cucinata in queste freddissime sere invernali, magari accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso. Buon appetito!

Non mangiando carne preparo spesso piatti sfiziosi utilizzando anche fonti alternative di proteine. Anche quando si tratta di un contorno semplice faccio in modo che non sia la solita patata lessa, ma cerco di renderlo un po' "interessante"! In questo caso ho unito, per l'appunto, le patate lesse ai porri, ortaggio squisito del quale possiamo mangiare gran parte senza troppi sprechi in cucina. In effetti, in questa ricetta ho utilizzato non solo la solita parte bianca, ma anche gran parte di quella verde, e addirittura la tipica "barbetta" all'estremità. Perché mangiar bene non significa soltanto scegliere cibi sani, ma anche non sprecare parti commestibili e molto, molto nutrienti. Per finire ho dato un tocco speziato aggiungendo del curry a fine cottura (ripetiamo sempre che i celiaci devono fare attenzione a questo tipo di spezia poiché contiene quasi sempre una piccola percentuale di frumento). Servitelo tiepido e buon appetito!

Era da un po' che la pensavo e alla fine l'ho fatta. Parlo della frittata senza uova, legata solo dalla farina (e in questo caso anche dalle patate) e lievitata grazie ad un pizzico di bicarbonato di sodio. Il risultato è venuto buonissimo e la ricetta può essere utilizzata come secondo, come antipasto, ma anche come imbottitura per un buon panino vegano. :)

Dopo il tiramisù, la millefoglie e la pasta fresca senza uova, latte e altri derivati animali, questa ci pare una delle nostre migliori ricette... ma aspettiamo prima i vostri commenti! Buon appetito!

Per chi di voi avesse voglia di accendere il forno (perché magari mangia in giardino o in terrazzo), ecco uno dei miei secondi più buoni, il persico al forno in crosta di patate. Aromatizzato con origano (fresco o secco), sale e pepe, diventa ancora più gustoso se ci aggiungete delle olive nere... rigorosamente taggiasche! ;)

Devo dire che con i miei ospiti fa sempre una gran figura, e poi va bene per tutti perché è senza glutine, senza latticini, senza uova e senza pomodoro!

Ho frequentato in queste ultime settimane un corso di cucina senza glutine organizzato dall'Associazione Italiana Celiachia della Toscana e della zona di Castelfiorentino (Firenze). Eccezionali e davvero simpatiche le organizzatrici e le cuoche che hanno tenuto le lezioni. Tra le ricette che ci hanno insegnato e che abbiamo avuto modo di assaggiare, ci sono questi favolosi gnocchi di castagne che possono essere conditi in vari modi, loro ce li hanno fatto assaggiare con burro e salvia. Ma il sugo secondo me più azzeccato è con radicchio rosso e pancetta affumicata (o speck), meglio se della ditta Lenti, che la garantisce senza glutine e lattosio.

Chi non è allergico o intollerante ai latticini può aggiungere anche 50 grammi di taleggio o gorgonzola o spolverare alla fine con abbondante parmigiano, ma il piatto è buonissimo anche senza, grazie all’equilibrio dei sapori dolce delle castagne, amaro del radicchio e affumicato della pancetta.